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Cos'è la pancreatite?
La pancreatite è un’infiammazione del pancreas, un organo situato dietro lo stomaco che svolge azioni importantissime nella digestione e nel metabolismo dei nutrienti. Il pancreas produce enzimi digestivi che aiutano a scomporre i cibi nel tratto intestinale e ormoni come insulina e glucagone, capaci di regolare il livello di zucchero nel sangue.
La pancreatite può essere:
- ACUTA: L’infiammazione è caratterizzata dalla rapida e prematura attivazione degli enzimi pancreatici, all’interno del pancreas con conseguente auto digestione del tessuto pancreatico. Questo processo può causare danni ai tessuti , edemi e necrosi con la possibile evoluzione verso insufficienza pancreatica e complicanze sistemiche come sepsi o insufficienza multi organo. Le tipologie di pancreatite acuta sono:
- Pancreatite acuta interstiziale edematosa si definisce tramite un pancreas ingrandito visibile all’imaging è la forma lieve caratterizzata da infiammazione con aumento del volume ghiandolare in cui la necrosi tissutale se è comunque parcellare e il danno è dovuto più all’attivazione del sistema immunitario.
- Pancreatite necrotizzante presenza di necrosi pancreatica e/o peripancreatica, è visibile sulla diagnostica per immagini a sezioni trasversali grazie a metodo di contrasto. Questa situazione più grave è dovuta al protrarsi di una pancreatite trascurata, si verifica circa nel 8% dei pazienti con pancreatite acuta
- CRONICA: Persistente infiammazione del pancreas che provoca continue lesioni strutturali con fibrosi (condizione patologica in cui si sviluppa un accumulo eccessivo di tessuto fibrotico cicatriziale nel pancreas), stenosi duttali (restringimento/ostruzione del dotto tissutale) e danno irreversibile delle strutture pancreatiche compromettendo la funzione esocrina (digestiva) ed endocrina (secrezione ormonale) del pancreas. Esistono due ipotesi sull’insorgenza della pancreatite cronica:
- Ostruzione duttale causata dalla formazione di tappi ricchi di proteine. Questa situazione causa uno squilibrio tra proteine e bicarbonato, tali tappi possono calcificare e formare dei calcoli nei dotti.
- Necrosi fibrosi: attacchi ripetuti di pancreatite acuta possono evolversi in pancreatite cronica necrotizzante
Le cause più comuni di pancreatite sono:
- Consumo eccessivo di alcolici: L’utilizzo di bibite alcoliche aumenta il rischio di sviluppare pancreatite (in particolare quella acuta) le cellule acinose pancreatiche sono le responsabili della produzione di enzimi digestivi. L’alcol può stimolare in modo anomalo le cellule acinose, come? Inducendo la produzione di questi enzimi in eccesso. Questo può portare a una secrezione prematura di enzimi all’interno del pancreas stesso invece che nell’intestino, dove dovrebbe agire. L’auto-digestione del pancreas inizia, causando infiammazione e danni tissutali. Alcol può creare anche alterazione del flusso delle secrezioni pancreatiche, ovvero degli spasmi nei dotti, impedendo così il normale flusso degli enzimi digestivi, con conseguente blocco e accumulo degli stessi all’interno delle cellule acinose. Le sostanze alcoliche infine possono compromettere i meccanismi di protezione contro l’auto-digestione, come la secrezione degli inibitori della tripsina. Questo rende il pancreas più vulnerabile agli effetti distruttivi degli enzimi stessi.
- ipertensione del dotto pancreatico (regione anatomica fondamentale per trasportare succhi pancreatici contenenti enzimi digestivi quali: amilasi, lipasi e proteasi che sono essenziali per la digestione di carboidrati grassi e proteine). L’ipertensione pancreatica è quindi l’aumento della pressione all’interno dei dotti. Questo processo impedisce il normale flusso dei succhi pancreatici aumentando il rischio di complicazioni come la fibrosi pancreatica (segno caratteristico della pancreatite cronica)
- formazione di calcoli biliari: i calcoli biliari sono piccole masse dure che si formano nella cistifellea, (un organo che immagazzina la bile). I calcoli possono ostruire la bile causando dolore, infezioni e problemi digestivi.
- ipereccitabilità del pancreas (elevata attività enzimatica) condizioni quali ipertrigliceridemia o ipercalcemia possono portare a una maggiore attivazione degli enzimi pancreatici.
Pancreatite e Nutrizione
Affiancare un piano nutrizionale adatto alla gestione della pancreatite è essenziale per ridurre il carico funzionale sull’organo, contenere i processi infiammatori e sostenere la funzione digestiva e ormonale del pancreas.
Il pancreas svolge una funzione esocrina, producendo enzimi necessari alla digestione di grassi, proteine e carboidrati, e una funzione endocrina, responsabile della regolazione della glicemia attraverso ormoni come insulina e glucagone. Quando è presente un’infiammazione, questi meccanismi possono risultare compromessi, portando a malassorbimento, squilibri glicemici e carenze nutrizionali.
Nel caso della pancreatite cronica, il rischio di malnutrizione è concreto, poiché il pancreas può ridurre o cessare la produzione degli enzimi digestivi, compromettendo la capacità dell’organismo di utilizzare correttamente i nutrienti. In questi casi, una corretta alimentazione e, quando necessario, un’integrazione mirata, sono strumenti fondamentali per compensare le funzioni digestive alterate.
È importante sottolineare che il piano nutrizionale deve essere sempre personalizzato da un professionista, considerando non solo la qualità degli alimenti, ma anche il modo in cui vengono abbinati, cotti e distribuiti nel corso della giornata. Non si tratta semplicemente di evitare alimenti difficili da digerire, ma di ottimizzare ogni pasto per ridurre l’affaticamento pancreatico, sostenere la digestione e mantenere stabile la glicemia.
Una pancreatite trascurata o non adeguatamente gestita può compromettere in modo progressivo le capacità del pancreas, esponendo la persona a complicanze metaboliche importanti, tra cui diabete di tipo 3c, che può svilupparsi nei casi in cui viene danneggiata la componente endocrina dell’organo.
Un approccio nutrizionale consapevole, personalizzato e seguito nel tempo può quindi fare la differenza, sia nella fase acuta che in quella cronica, favorendo il recupero e proteggendo la funzionalità pancreatica.

Pancreatite non trattata, cosa può succedere?
Le forme acute se non trattate come si deve possono cronicizzare e portare a danni permanenti e irreparabili nei casi più gravi, una pancreatite non trattata può facilitare l’insorgenza di tumori del pancreas e complicanze gravi epatiche e biliari.
La scelta del giusto cibo aiuta notevolmente nella gestione di questa patologia infatti, un piano alimentare equilibrato e personalizzato può migliorare la funzione digestiva, prevenire carenze nutrizionali e supportare il recupero del pancreas, migliorando la qualità della vita e riducendo il rischio di complicanze a lungo termine.
Come si può gestire un piano alimentare contro la pancreatite?
Un piano nutrizionale per la pancreatite deve essere gestito con attenzione da un professionista. È essenziale considerare le variabili che possono affaticare il pancreas: qualità e combinazioni degli alimenti, metodi di cottura e distribuzione dei pasti.
Il pancreas produce enzimi per digerire grassi, proteine e carboidrati. In caso di infiammazione, questa funzione può ridursi, provocando malassorbimento e ulteriori danni tissutali se gli enzimi si attivano prematuramente.
Il pancreas regola anche la glicemia. Un’alterazione della sua funzione può causare instabilità glicemica, e nelle forme croniche può comparire anche diabete secondario.
Per questo, è fondamentale modulare l’alimentazione in base alla condizione clinica, senza esclusioni drastiche, ma con adattamenti progressivi che aiutino a proteggere e sostenere l’organo. Una nutrizione adeguata migliora la digestione e riduce il rischio di complicanze.
Pancreatite e malnutrizione, qual è l’integrazione migliore per affrontare il problema?
Una dieta ben calibrata è quindi fondamentale per non ostacolare la funzione d’organo e per consentire il corretto assorbimento dei nutrienti essenziali al mantenimento di uno stato di benessere.
Le valutazioni da fare sono diverse e dipendono dall’anamnesi con la quale la persona si presenta alla valutazione nutrizionale. Ad ogni modo, sapendo che la pancreatite causa stress ossidativo, cibi ricchi di vitamine C ed E possono essere utili per proteggere le cellule del pancreas inoltre, l’utilizzo di alcune spezie (come la curcuma) favoriscono la funzione del pancreas facilitando l’assorbimento di diversi nutrienti. Alle volte si può rendere necessario l’utilizzo di enzimi pancreatici esogeni per facilitare la digestione dei nutrienti.
Testimonianze


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L’inizio di un nuovo capitolo della mia vita e un’esperienza che ricorderò per sempre. Non mi sento più inferiore rispetto agli altri, ho perso peso in modo omogeneo soprattutto su vita e fianchi e dopo due mesi ho regolarizzato il ciclo che prima mi veniva ogni quattro-sei mesi, a causa dell’ovaio multifollicolare, senza dover più […]


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Sclerosi Multipla: dopo un anno riesco a fare le stesse cose di prima, anche meglio. È un traguardo! Mi sono imbattuto nel metodo proposto da Terry Wahls ed ho voluto approfondire e documentarmi, finché non sono arrivato ad iniziare un percorso con Nutrizionista.Bio. I benefici che sto notando sono soprattutto a livello energetico: riesco ad […]


Niente più farmaci per l’ipertensione! È stato un percorso magico, prezioso e fin dai primi benefici, è diventato felicità. Non sono più triste, ne è valsa la pena e ora sono pieno di energia! Ogni cosa può essere migliorata o superata, basta avere la volontà di mettersi in gioco. Oltre al controllo dell’ipertensione e alla […]


Ho l’artrite psoriasica e questo percorso ha superato le mie aspettative. Niente farmaci, solo una corretta alimentazione! Fin da subito ho visto dei miglioramenti, ma sicuramente non mi aspettavo che potessero essere così notevoli. Su gomiti e gambe ero pieno di croste che si staccavano e invece guarda oggi: non c’è più niente e anzi […]
Loris Costa24/07/2023Trustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti con l'aiuto di Nutrizionista Bio, se rispetti quello che ti dicono, garantisco ottimi risultati come nel mio caso. 11 kg.persi in30 giorni, fantastico, ora punto ad altri 5 kg.per i prossimi 30 giorni, vi farò sapere. La cosa più importante comunque è come mi sento dopo solo 30 giorni. Non russo più, non faccio più appnee, ma soprattutto ho tolto la pastiglia della pressione. Fan tas ti coooooo. Monia Momo12/07/2023Trustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Nutrizionista.Bio è un programma alimentare dove sei seguito dalla A alla Z. Io sono seguita dalla Dr.ssa Zilio che è veramente professionale, a modo, sempre positiva a dir poco fantastica! Lo staff è eccellente, cordiale, efficiente. Ogni dubbio o perplessità sono sempre presenti a sostenermi. Nonostante io mi sentissi a disagio per il mio peso in eccesso, loro non mi hanno mai fatto sentire sbagliata. Io sto seguendo questo percorso dall’estero quindi sono flessibili a fin che il cliente sia soddisfatto!(non ci sono più scuse) All’inizio può essere tosto perché ci sono delle regole. Ma vi posso garantire che è tutto questione di abitudine e nulla di assurdo. Ah dimenticavo, puoi mangiare gli alimenti che hai nel menu della giornata in quantità che desideri quindi non si fa la fame! Questa pianificazione alimentare mi ha svoltata la vita, in due fattori :fare la spesa, prepararmi i vari pranzi per il lavoro. Quindi la vita attualmente adesso è molto organizzata. Solitamente la colazione è una gioia per il palato e per gli occhi! È il pasto che preferisco, calcolando che non facevo praticamente mai colazione. Non volevo fare adesso questa recensione ma aspettare il mio traguardo finale. Ma poi ho pensato.. perché non farla adesso? Magari posso aiutare qualcuno a prendere coraggio e provare questo fantastico percorso. Perché, io stessa disperata e con la voglia di cambiare in meglio; mi sono messa a cercare nel web fin che non mi sono imbattuta su Nutrizionista.bio dove mi sono STUDIATA tutte le recensioni. Quindi, Detto ciò, Questa sono io dopo 5 mesi di percorso con 27 kg in meno.. ( nonostante qualche sgarro). La strada è ancora lunga. Quindi il mio giudizio può essere solo che positivo! Claudio Baggio12/07/2023Trustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Dopo molteplici esperienze, non proprio positive, ho conosciuto nutrizionista bio, dopo un anno ho perso quasi 20 kg, praticamente senza fare fatica, senza soffrire la fame, senza pesare il cibo, la mia forza fisica e resistenza è migliorata, così come è quasi scomparsa la mia decennale gastrite. Mi sento veramente meglio. Consigliatissimo è i risultati li vedi giorno per giorno. Un plauso allo Staff, bravi competenti e cordialissimi. Non si può pretendere di meglio Giorgio Costa07/06/2023Trustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Ho seguito in modo abbastanza scrupolo il mio percorso e in soli due mesi ho raggiunto il mio obbiettivo, sono ritornato al peso forma di 10 anni fa, mi sento veramente bene e mangio con una nuova consapevolezza. Senza nessuna particolare fatica continuerò il mantenimento. Voglio scrivere qualche parola anche per tutto il personale che lavora come supporto di Team ai biologi, sempre presenti, sempre gentili, ti senti veramente a tuo agio in tutto il percorso. Grazie perché non avevo mai provato nulla di simile nei percorsi fatti in precedenza. manuela esposito-albini14/04/2023Trustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Come ad ogni appuntamento a cui sono stata, il dottore che mi segue è molto gentile. Bravissimo nella spiegazione e non ci si sente giudicati! antonio garofano03/04/2023Trustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. E stata davvero una bella esperienza. Soprattutto una sfida con me stesso che la professionalità del personale mi ha aiutato a raggiungere. Grazie mille. Sono passato da 106kg a 93 in soli due mesi ,certo rinunciando a qualche cattiva abitudine abitudine , ma se si ascoltano i consigli del team i risultati si vedono e si sta subito meglio grazie ancora Nirvana bortolotti15/09/2022Trustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Il percorso che ha seguito con voi mio marito gli ha permesso di raggiungere un equilibrio in termini di salute e di benessere psicofisico: oggi è molto meno affaticato, stanco e appesantito e in soli 4 mesi è riuscito a dimagrire 14,5 kg, mantenendo il peso anche in educazione alimentare. Aveva deciso di iniziare un anno fa perché il medico di base gli avevo trovato la pressione molto alta e doveva assolutamente perdere peso per una questione di salute. Nonostante lo spavento iniziale, oggi siamo felici perché la sua pressione si è normalizzata! Ha scelto questo percorso perché avevamo visto i risultati soddisfacenti che aveva ottenuto la compagna di nostro figlio e il fatto che sia una dieta qualitativa e non quantitativa… questo gli ha sicuramente permesso di vivere il percorso con molta serenità! Qui non ci sono integratori, non si devono pesare i cibi e ti insegnano un sano approccio all’alimentazione. Mio marito grazie al dimagrimento ha rispolverato vecchi abiti dall’armadio che ora gli stanno bene e ha ricevuto molti complimenti da chi non lo vedeva da un po’. Lo consiglia sicuramente a chi ha bisogno di acquisire un sano rapporto con il cibo, perché è davvero adatto a tutte le età Palmira Miccichè12/09/2022Trustindex verifica che la fonte originale della recensione sia Google. Oggi mi sento finalmente piena di energie, non vivo più con il senso di fame costante e ho ricominciato a guardarmi con piacere. Sono riuscita a perdere 9,3 kg in 2 mesi e oggi so di aver finalmente fatto pace con me stessa. La differenza con le diete provate in precedenza l’ho visto da subito: non si pesano gli alimenti, non si contano le calorie e non si patisce la fame. Per una persona come me che ha due lavori e poco tempo da passare ai fornelli, è stato fondamentale questo approccio. Ricette veloci, semplici e gustose che appagano il gusto e mi fanno dimagrire. Amo molto i dolci per cui trovare la panna tra i cibi proposti è stato bellissimo: ho adorato le colazioni con panna, fragole e noci oppure panna, mirtilli e cocco. Buonissime! Questa è la prova che dimagrire mangiando cibi gustosi è possibile. I risultati di questo percorso li ho visti fin dai primi giorni, ho perso anche 7-8 etti in un giorno e sentire le persone a me vicine e mio figlio dirmi “Si vede che hai perso peso” mi ha dato tanta motivazione. L’App è stata di grande aiuto perché è semplice da usare e ti permette di caricare le misure, consultare i menù e gestire la lista della spesa, così come ho trovato molto incoraggiante poter vedere le foto del prima e dopo, dove rispetto a quelle dell’inizio oggi vedo una differenza enorme. Ho consigliato e consiglio questo percorso a tutti coloro che vogliono perdere peso e tornare a volersi bene.
Il Team di Nutrizionista.Bio

Dr. Davide Ippolito
Dottore di Ricerca in Neuroscienze

Dr.ssa Sara Mirasole
Responsabile degli studi e del team dei biologi nutrizionisti

Dr. Emanuele Falconi
Responsabile dello Studio di Vicenza

Dr. Filippo Pigatto
Responsabile dello Studio di Villafranca Padovana
Domande frequenti
Qui troverai soluzioni e risposte alle domande più frequenti relative alla pancreatite. Questa sezione è progettata per fornire chiarezza e informazioni essenziali, aiutandoti a migliorare la tua comprensione su questi argomenti cruciali per la salute e il benessere.
Cosa può provocare la pancreatite acuta?
La pancreatite può manifestarsi con dolore addominale intenso, spesso localizzato nella parte superiore dell’addome e che può irradiarsi alla schiena. Altri sintomi includono nausea, vomito, febbre, disturbi digestivi e, nei casi più gravi, complicanze come insufficienza pancreatica.
È possibile condurre una vita normale con la fibrosi cistica?
La pancreatite acuta è spesso causata dall’attivazione prematura degli enzimi digestivi all’interno del pancreas. Questo processo può derivare da un consumo eccessivo di alcol, calcoli biliari, disturbi metabolici o patologie che aumentano la pressione nei dotti pancreatici, ostacolando il normale flusso degli enzimi digestivi.
Come si cura la pancreatite?
Il trattamento dipende dalla gravità della malattia. Nei casi acuti, si interviene con riposo digestivo, idratazione e terapie di supporto per ridurre l’infiammazione. Nella forma cronica, è fondamentale un piano nutrizionale adeguato e, in alcuni casi, l’integrazione di enzimi pancreatici per supportare la digestione.
Cosa non si deve mangiare con la pancreatite?
È importante evitare alimenti difficili da digerire, in particolare quelli ricchi di grassi e zuccheri, per non sovraccaricare il pancreas. Il consumo di alcolici è altamente sconsigliato, in quanto può aggravare la condizione e favorire le ricadute.
Quanto tempo ci vuole per guarire da una pancreatite?
La durata varia a seconda della forma e della gravità. La pancreatite acuta lieve può risolversi in pochi giorni con il trattamento adeguato, mentre le forme più gravi o croniche richiedono una gestione a lungo termine per prevenire complicanze.
Chi soffre di pancreatite cosa deve mangiare?
Un piano nutrizionale specifico aiuta a ridurre lo stress sul pancreas. È importante preferire alimenti facilmente digeribili e poveri di grassi, valutando con un professionista l’eventuale necessità di integrazioni per compensare eventuali deficit nutrizionali.
Chi soffre di pancreatite cosa deve mangiare?
Una pancreatite non trattata può evolvere in forme più gravi, come la pancreatite necrotizzante, e portare a danni permanenti al pancreas. Nella pancreatite cronica, la progressiva distruzione del tessuto pancreatico può causare fibrosi, insufficienza pancreatica e aumentare il rischio di tumori pancreatici e complicanze epatiche o biliari.
Cosa fare se si sospetta una pancreatite?
Se si sospetta una pancreatite, è fondamentale rivolgersi tempestivamente a un medico per una valutazione approfondita. La diagnosi viene effettuata tramite esami del sangue e test di imaging per verificare l’infiammazione del pancreas. Ritardare l’intervento può aumentare il rischio di complicanze gravi, come necrosi pancreatica o insufficienza multi-organo.