Ulcera gastrica

TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SULL'
ULCERA GASTRICA

Ulcera gastrica

TUTTO QUELLO CHE DEVI
SAPERE SULL'ULCERA GASTRICA

ulcera gastrica

Che cos’è l’ulcera gastrica?

L’ulcera gastrica è una lesione della mucosa dello stomaco, causata da uno squilibrio tra i meccanismi protettivi e quelli aggressivi, come l’acidità dei succhi gastrici. Si manifesta generalmente come un’erosione circolare della parete interna dello stomaco, che può variare in profondità e, nei casi più gravi, portare a complicazioni come sanguinamento, perforazioni o ostruzioni gastriche dovute a cicatrici.

Tra le cause principali troviamo l’infezione da Helicobacter pylori, un batterio capace di danneggiare la mucosa gastrica compromettendo i meccanismi di difesa dello stomaco. Anche l’uso prolungato di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) può contribuire alla comparsa di ulcere, in quanto riduce la produzione di prostaglandine, sostanze naturali protettive per la mucosa.

Altre cause includono patologie infiammatorie come il morbo di Crohn, il fumo di sigaretta e alcune condizioni più rare, come la sindrome di Zollinger-Ellison, caratterizzata da un’eccessiva produzione di acido gastrico. Le ulcere possono presentarsi in concomitanza con alterazioni della mucosa gastrica, come gastriti acute o croniche, che se trascurate, possono evolvere in forme più severe come la gastrite atrofica o l’atrofia gastrica.

In alcuni casi, le ulcere compromettono anche la capacità dello stomaco di assorbire correttamente la vitamina B12, con conseguenze sul sistema nervoso e sulla produzione di globuli rossi. Una condizione che, se non trattata, può portare a disturbi neurologici e anemia megaloblastica.

Alimentazione e ulcera gastrica: il ruolo fondamentale del piano nutrizionale

L’alimentazione svolge un ruolo cruciale nella gestione dell’ulcera gastrica, in quanto può influenzare direttamente lo stato della mucosa, l’acidità gastrica e il processo infiammatorio. Un piano nutrizionale mirato, strutturato dal Biologo Nutrizionista, può diventare un vero e proprio strumento di supporto per favorire la guarigione e prevenire peggioramenti.

Alcuni alimenti, infatti, possono alleviare i sintomi e contribuire al benessere gastrico. Le verdure dolci e ben digeribili, come carote e zucchine, insieme a frutti come mele e banane, rappresentano ottime scelte per chi presenta irritazione gastrica. I cereali integrali come l’avena o il riso integrale aiutano a regolare la digestione senza aggredire la mucosa.

Alimenti dalle proprietà alcalinizzanti, come le patate bollite o i meloni, aiutano a neutralizzare l’eccesso di acidità gastrica. Le proteine più tollerate sono quelle leggere, provenienti da pesce, pollo o uova, preferibilmente cucinate con metodi delicati come la bollitura o la cottura al vapore. Anche l’olio extravergine d’oliva, se ben tollerato, può essere utile grazie alle sue proprietà antinfiammatorie.

Al contrario, è importante evitare cibi grassi, fritti, piccanti, acidi o fermentati, così come alcol, caffeina e bevande gassate, che possono stimolare la secrezione acida e peggiorare i sintomi. Il Biologo Nutrizionista è la figura adatta a modulare queste scelte sulla base delle condizioni individuali, evitando approcci generici e poco efficaci.

alimentazione ulcera

Il Biologo Nutrizionista può aiutare davvero nella gestione dell’ulcera gastrica?

Sì. Il Biologo Nutrizionista gioca un ruolo centrale nel supportare chi soffre di ulcera gastrica, lavorando su tre fronti: la scelta degli alimenti, i metodi di preparazione e la modulazione dell’infiammazione. Ogni piano nutrizionale è pensato su misura, partendo dallo stato della mucosa gastrica e dai sintomi riportati.

A differenza di approcci standardizzati, il nutrizionista valuta la risposta individuale ai vari alimenti, individuando quelli più tollerati e capaci di sostenere il recupero. Questo è particolarmente importante in presenza di gastrite cronica o atrofia gastrica, dove il rischio di carenze (come quella di vitamina B12) è elevato.

Inoltre, il professionista può fornire indicazioni anche sulla gestione dei pasti: frequenza, quantità, combinazioni alimentari e orari, affinché l’apparato digerente venga sostenuto senza sovraccaricarlo. Un lavoro integrato e personalizzato che accompagna il percorso medico e ne potenzia l’efficacia.

 

Qual è la differenza tra ulcera gastrica e gastrite?

L’ulcera gastrica è una lesione vera e propria della mucosa dello stomaco, mentre la gastrite è un processo infiammatorio che può essere acuto o cronico. Entrambe le condizioni possono coesistere, ma non sono equivalenti: una gastrite trascurata può predisporre allo sviluppo di un’ulcera, soprattutto se persistente nel tempo.

Nella gastrite acuta, l’infiammazione è improvvisa e può derivare da infezioni, farmaci irritanti o abuso di alcol. Può causare emorragie superficiali o piccole erosioni, ma con un intervento tempestivo, tende a risolversi.

La gastrite cronica, invece, è persistente e può evolvere in forme più gravi come la gastrite atrofica o l’atrofia gastrica, con compromissione della funzione digestiva e dell’assorbimento della vitamina B12. In questi casi, è essenziale affiancare il trattamento medico a un piano nutrizionale adatto, che tenga conto del danneggiamento delle ghiandole parietali e della capacità digestiva residua.

Comprendere la differenza tra queste condizioni è fondamentale per affrontare la patologia nel modo più corretto e con il giusto supporto.

È possibile favorire la guarigione dell’ulcera con l’alimentazione?

Sì, l’alimentazione può essere uno strumento estremamente efficace nel favorire la guarigione della mucosa gastrica e nel ridurre l’infiammazione. Tuttavia, deve essere pianificata in modo mirato, evitando generalizzazioni che possono risultare controproducenti.

Un piano nutrizionale personalizzato tiene conto della tolleranza individuale, della fase della patologia (acuta o cronica), della presenza di eventuali carenze nutrizionali e della modalità con cui l’organismo reagisce ai vari alimenti.

Nel caso specifico dell’ulcera gastrica, è utile preferire preparazioni semplici, ridurre il carico digestivo dei pasti, evitare cotture aggressive e distribuire l’alimentazione in modo da non sovraccaricare lo stomaco. Anche le modalità di assunzione dei cibi – come la masticazione accurata e la lentezza nei pasti – fanno parte della strategia.

Il supporto del Biologo Nutrizionista consente di valutare e adattare nel tempo la strategia alimentare, ottenendo un miglioramento significativo e duraturo dei sintomi.

Testimonianze

Un piano alimentare unico e personalizzato che si basa sulle più recenti evidenze scientifiche in ambito nutrizione.

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Domande frequenti

Qui troverai soluzioni e risposte alle domande più frequenti relative all'ulcera gastrica. Questa sezione è progettata per fornire chiarezza e informazioni essenziali, aiutandoti a migliorare la tua comprensione su questi argomenti cruciali per la salute e il benessere.

No. I farmaci sono fondamentali, ma il piano nutrizionale ha un impatto altrettanto importante. Un’alimentazione adatta sostiene la mucosa gastrica, riduce l’acidità e favorisce i processi di riparazione.

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Sì, ma dipende dal tipo. Frutti come mele, banane e meloni sono generalmente ben tollerati. È invece importante evitare frutti acidi o troppo fermentabili, soprattutto nelle fasi più sensibili.

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Non sempre. Può indicare anche una gastrite o un’altra condizione digestiva. Solo una valutazione medica può confermare la diagnosi. In ogni caso, un’alimentazione ragionata può ridurre l’intensità e la frequenza del dolore.

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Sì. Queste sostanze stimolano la produzione di acido gastrico e possono irritare la mucosa, peggiorando i sintomi. È consigliabile limitarle o eliminarle a seconda della tolleranza individuale.

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No. Può rimanere asintomatica anche per lungo tempo. Tuttavia, i danni alla mucosa possono evolvere lentamente e portare a complicazioni. Per questo, la prevenzione alimentare è sempre utile.

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Le ulcere possono danneggiare le ghiandole parietali, riducendo la produzione del fattore intrinseco necessario per assorbire la vitamina B12. La carenza può causare anemia e danni neurologici.

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Sono da preferire metodi delicati come vapore, bollitura o cottura al forno a basse temperature. Da evitare fritture, grigliate o cotture troppo secche e aggressive.

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Sì. Anche dopo la fase acuta, il piano alimentare aiuta a mantenere l’equilibrio digestivo e prevenire recidive, rafforzando la mucosa gastrica nel lungo periodo.

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